Come associazioni che hanno promosso e sostenuto la legge regionale in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, sosteniamo l’iniziativa dei consiglieri del Comune di Aosta.
Il nostro obiettivo non è il proibizionismo ma liberare i centri storici e i luoghi tradizionalmente deputati alla socialità, dall’azzardo, riportando tale pratica in altri luoghi a ciò specificatamente deputati. Spazi che il giocatore volontario e cosciente possa raggiungere, ma che non intercettino invece altre categorie di cittadini a rischio (minori, disoccupati, pensionati, etc.)
La legge regionale va integrata con alcune azioni puntuali, peraltro già suggerite nella legge stessa:
– la limitazione degli orari in cui è possibile praticare il “gioco”.
– la verifica del rispetto della legge da parte della Polizia locale.
Ricordiamo in proposito che i Comuni hanno l’obbligo – ai sensi dell’art. 10 della legge – di procedere a verifiche a campione riguardanti, nel corso di un anno, almeno il 10 per cento delle sale da gioco e degli spazi per il gioco in attività commerciali.
L’azzardo costa alla collettività più di quanto restituisca – anche quando lo fa, visti i numerosi condoni in materia – con la fiscalità e i posti di lavoro.
L’azzardo comporta spese a carico del servizio sanitario nazionale per curare i malati – da slot ma anche tutte le altre forme di gioco in denaro, dai gratta e vinci alle scommesse, anche online – e aiutare le famiglie coinvolte. Si calcola che ogni malato da gioco preso in carico dai servizi costi all’anno 100mila euro di costi diretti, senza contare quelli indiretti (stimati in altri 200mila) legati alla distruzione di nuclei familiari, rischi di intrusione della malavita, fallimenti, depressioni e perdita del lavoro. L’azzardo sottrae risorse economiche all’economia reale e virtuosa: un euro giocato crea imposte e indotto minori rispetto ad un euro speso in altro modo, ad esempio in cultura.
Usando un gioco di parole, “scommettiamo” – per una volta – sulla volontà dei Consigli comunali di adottare appositi regolamenti comunali migliorativi: e nel farlo, offriamo loro il nostro appoggio morale e intellettuale.
ARCI VdA, Legambiente VdA, CGIL – Il Sindacato è un’altra cosa, Libera VdA, Aosta