Tragedia ferroviaria sulla linea Torino-Ivrea-Aosta Investire sulla tratta, applicare la Legge Regionale, migliorare la sicurezza

 

Sarà la magistratura a verificare le responsabilità del gravissimo incidente che ha interessato la nostra linea ferroviaria. Nell’esprimere cordoglio alle famiglie delle vittime e dei feriti, Legambiente Valle d’Aosta vuole però ricordare che c’è una Legge Regionale di Iniziativa Popolare che è stata approvata, che è stato siglato un accordo con RFI, ma che il tutto giace nei cassetti!

La nuova Legge, che punta sull’efficienza attraverso investimenti mirati a incentivare la mobilità pubblicca dei cittadini, è centrata proprio sulle migliorie strutturali. Per essere sicura, infatti, la linea necessita, oltre l’elettrificazione e i raddoppi selettivi, proprio dell’eliminazione dei passaggi a livello.

Tutti problemi che la miope scelta dei bimodali continuerà a non risolvere!

Adesso che la campagna elettorale è terminata e che è stato nominato un nuovo Consiglio Valle, la speranza è che si metta finalmente in pratica quanto stabilito dalla Legge, anche riflettendo su quanto accaduto ieri notte.

Polveri diffuse nell’aria dall’acciaieria – Ma il problema non è solo della CAS Salute e scelte strategiche I Partiti cosa dicono? Ne sono consapevoli?

Martedì 8 maggio si è svolta la prima riunione del 2018 dell’Osservatorio comunale sulla Qualità dell’Aria in ambito urbano. Come è stato ampiamente riportato dagli organi d’informazione, la prima parte della mattinata è stata dedicata all’illustrazione da parte dei tecnici dell’ARPA dei dati sulla situazione degli inquinanti ad Aosta relativamente al 2017 ed ai primi mesi del 2018 e, soprattutto, all’esposizione dello studio comparativo, condotti insieme alle ARPA di Umbria e Veneto, sull’impatto di 4 acciaierie svolto tra il 2015 ed il 2016. L’analisi, oltre a consentire interessanti comparazioni sulle emissioni degli stabilimenti di Aosta, Terni e Vicenza, ha finalmente quantificato il volume delle emissioni diffuse (ossia quelle che non vengono convogliate e filtrate dei camini, ma fuoriescono tal quali dagli edifici) prodotte dagli stabilimenti.

 

Collina di Saint Vincent Area di addestramento cani o regalo pre elettorale?

Con stupore Legambiente Valle d’Aosta apprende dai giornali della volontà di istituire un’area per l’addestramento e l’allenamento dei cani da caccia nel Comune di Saint-Vincent denominata “Saint-Vincent”, volontà concretizzata dall’amministrazione regionale con la D.G.R. 234 del 05/03/2018.

 

Impianto idroelettrico a Courtlys di Gressoney Ripresentato un progetto per la sua realizzazione

 

COMUNICATO CONGIUNTO LEGAMBIENTE VDA E COMITATO PER LA SALVAGUARDIA E TUTELA DELL’ALPE CORTLYS

E’ stato ripresentato, in data 26 febbraio 2018, un ennesimo progetto per sfruttare la concessione, rilasciata nel 2009 alla The Power Company, che dovrebbe sottrarre le acque del Lys nel suo tratto iniziale, dalla morena glaciale ai piedi del massiccio del Monte Rosa fino al primo centro abitato della valle di Gressoney, Staffal.

Ricordiamo che il progetto è stato presentato nel 2004 e che da allora è stato più volte modificato ma resta a tutt’oggi da realizzare. I numerosi errori e imprecisioni presenti sin dall’inizio negli elaborati, oltre alla volontà del proponente di sottrarli sistematicamente alla valutazione di impatto ambientale, hanno determinato un moltiplicarsi (e un protrarsi) delle procedure in un iter ormai abbondantemente ultradecennale (si tratta ormai di quasi quindici anni). Iter durante il quale l’autorizzazione unica già rilasciata nel 2013 è stata dichiarata decaduta nel 2017, mentre dovrebbe ora essere dichiarata la decadenza dal diritto di derivare ed utilizzare le acque per il decorso dei termini.

Nessuno di questi vari progetti è mai stato sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale. Sebbene la legge regionale sulla VIA sia in vigore dal 2009, il progetto si aggrappa (possiamo dire: 9 anni di vita artificiale!) ancora alla legge precedente, la n.14/1999 .

Rischia così di essere realizzato un impianto che è stato contestato da tante associazioni e comitati, oltre che dall’amministrazione comunale, e oggetto di ricorsi in sede amministrativa.

Un progetto che si pone in contrasto con tutte le norme più recenti (europee e nazionali) sulla necessità di salvaguardare gli ultimi torrenti rimasti allo stato naturale e sull’obbligo di contemperare i diversi prelievi fatti sullo stesso corso d’acqua per non derivarne l’intero percorso. Un progetto che, se realizzato, danneggerà irrimediabilmente dal punto di vista naturalistico e paesaggistico una località di grande valore e significato.

Il tutto per avere una produzione di energia in quantità irrisoria, senza nessun ritorno per il bene pubblico ma solo un guadagno di interesse privato.

Le associazioni ambientaliste che sono impegnate nella tutela del torrente Lys e dell’alpe di Cortlys si rivolgono al Presidente della Regione e alla Giunta perché vogliano riconsiderare se l’impianto corrisponde ancora alla pubblica utilità.

Chiedono di revocare la concessione e, nel caso in cui si intendesse analizzare il progetto, chiedono che lo si faccia alla luce delle norme vigenti, con un serio procedimento di Valutazione Impatto Ambientale.

Auspicano in generale che tutti i procedimenti vengano condotti con la massima pubblicità e trasparenza.