Il Circolo Legambiente valle d’Aosta, come fa da qualche anno, apre anche il 2019 ricordando a chi ci amministra una serie di questioni ambientali insolute, per le quali i cittadini attendono risposta. L’instabilità politico-amministrativa che continua a caratterizzare la nostra regione ha sicuramente costituito un ostacolo, ma non può essere una scusante! Ci sono cose che vanno fatte, decisioni che vanno prese, e sulle quali ci aspetteremmo una certa identità di vedute tra le forze politiche. Si tratta, infatti, di questioni sulle quali è possibile trovare un accordo in base al mero buonsenso, oppure semplicemente rispettando la volontà degli elettori.
Di seguito elenchiamo i temi di maggiore rilevanza, ricordando che molti altri dovrebbero essere affrontati.
- Approvazione dell’aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque: siamo in ritardo di due anni! Dal 2016 la Regione ha avviato il processo di partecipazione del pubblico a questo importantissimo aggiornamento. Il PTA è lo strumento che deve servire a tutelare i nostri torrenti, e più in generale le nostre acque e gli ecosistemi che da esse dipendono, dall’inquinamento e dall’eccessivo sfruttamento a scopo energetico. La bozza di Piano è pronta: perché non si avvia la fase finale della Valutazione Ambientale Strategica?
- Nuova gestione dei rifiuti: sei anni di ritardo! Nel novembre 2012 veniva definitivamente sconfitta per via referendaria l’ipotesi di trattamento a caldo dei rifiuti in VDA. Ma se il rischio inceneritore è stato scongiurato grazie alla saggezza degli elettori, il nuovo sistema regionale di gestione dei rifiuti non è stato ancora completato. In settembre è stato aggiudicato a Rea Dalmine il project financing che prevede la realizzazione dei nuovi impianti di trattamento a freddo e la gestione del ciclo dei rifiuti per i prossimi vent’anni. Ma troppe domande rimangono senza risposta: a quando il passaggio da tassa a tariffa, per premiare i cittadini che meglio fanno la raccolta differenziata? A quando l’avvio del processo di unificazione del sistema di raccolta in tutta la VDA?
- Ferrovia: da due anni una legge d’iniziativa popolare approvata dal Consiglio regionale giace nei cassetti. Anche sul tema strategico del trasporto ferroviario abbiamo assistito, in questi ultimi anni, ad una incredibile melina, che ha prima rallentato, e poi di fatto bloccato, la fase di progettazione dei lavori di miglioramento (inclusa l’elettrificazione) della linea Aosta-Ivrea, e di quelli propedeutici alla riapertura dell’Aosta-Pré-Saint-Didier. Apprendiamo che in questi giorni la nuova Amministrazione ha avviato un confronto con la Regione Piemonte. Ci sentiamo solo di auspicare che sia la volta buona, ricordando come anche su questo tema i cittadini si sono espressi in modo inequivocabile, sottoscrivendo in gran numero la petizione referendaria promossa dal Comitato LA VALLE D’AOSTA RIPARTE.
Accanto a questi temi di ordine generale, vogliamo ricordare altre due questioni che destano la preoccupazione dei cittadini.
- Innanzitutto, auspichiamo maggiore chiarezza sull’episodio di fuoriuscita di combustibile da un serbatoio ENI, verificatasi lo scorso 1° novembre. Dopo il clamore iniziale, la notizia sembra infatti scomparsa. Ci chiediamo quali esiti abbiamo dato le analisi delle acque svolte da ARPA, se ci sia stata effettiva contaminazione nell’area di Les Iles e, soprattutto, se e quali prescrizioni vi siano per la gestione dei serbatoi di combustibile e chi debba farle rispettare.
- In ultimo, ma soltanto come ordine, vorremmo ricordare che il 2018 ha visto, finalmente, l’accreditamento sia nazionale che europeo del Registro Tumori della VDA. A quando gli incontri con la popolazione per la diffusione dei dati, e la programmazione di studi specifici nei territori?