MOTIVAZIONE: a Chamois, unico Comune italiano non raggiunto dalle auto, per aver puntato le sue carte sull’ambiente e sulla proposta culturale, e per avere in cantiere un progetto di Comunità energetica oil free.
DESCRIZIONE
La prima cosa che compare, aprendo il sito del Comune di Chamois, situato nella media Valtournenche a 1815 metri d’altitudine – il più alto della Valle d’Aosta – è l’annuncio di un corso di compostaggio domestico “con l’obiettivo di ridurre il quantitativo di rifiuti da trasportare presso i centri di trattamento e i relativi costi”.
E siccome Chamois è un Comune che non si raggiunge in auto, ma solo in funivia (da Buisson) oppure salendo a piedi lungo la ripida mulattiera con le sue novantatré strette curve o ancora camminando (o pedalando) nel bosco lungo la tranquilla strada interpoderale a mezza costa che lo collega a La Magdeleine, portare via i rifiuti è più difficile che altrove. Del resto tutto a Chamois è più difficile che altrove. Il suo territorio arriva fino ai 3033 metri della Becca Trecare, e superano i 2500 metri molte delle cime che fanno da corona a questa magnifica località inserita nel consorzio delle “Perle delle Alpi”.E’ merito degli abitanti e degli amministratori locali avere sempre resistito alle lusinghe della mobilità su gomma e avere puntato le proprie carte sull’unicità ambientale, su un turismo sostenibile e sulle iniziative culturali.
Oggi la località è nota, agli appassionati del jazz e non solo, per Chamoisic (https:// chamoisic.com) il festival giunto quest’anno alla sua decima edizione (5-21 luglio), nato in alta quota e allargatosi ormai non solo alle località confinanti, ma ad altri Comuni valdostani e non con le sue proposte di concerti all’avanguardia, tra innovazione e tradizione.
Imboccata questa strada, che da sola meriterebbe il riconoscimento della Bandiera Verde, Chamois ha oggi in cantiere interessanti progetti tra cui va segnalato quello di Comunità Energetica (la forma giuridica sarà quella di cooperativa) messo a punto in collaborazione con il Politecnico di Torino e finanziato con fondi europei. Il primo obiettivo è quello di diventare Comune a zero consumo di combustibili fossili, producendo l’energia in modo autonomo e principalmente da fonti rinnovabili, e cedendo all’esterno solo le eccedenze: in altre parole l’obiettivo è realizzare l’autosufficienza energetica.Il secondo obiettivo è quello di essere trampolino di lancio per l’allargamento all’intera vallata delprogetto di comunità energetica.
Corollari del progetto sono la riqualificazione e ristrutturazione di edifici esistenti (case passive, ne è un esempio la casa già riqualificata in frazione La Ville) e la promozione di mobilità pubblica con bici elettriche e mezzi elettrici per trasporto materiali.
Consapevoli dei cambiamenti climatici, gli amministratori di Chamois sanno bene che la prospettiva di medio periodo è quella del potenziamento dell’offerta di turismo dolce e ambientalmente sostenibile.