Con il convegno del 4 dicembre scorso, Legambiente ha riproposto il tema della tutela di quei pochi tratti di torrente non ancora intubati ad uso idroelettrico e di quei tanti già derivati che spesso non rispettano il Deflusso Minimo Vitale.
Tutti i corsi d’acqua valdostani sono mediamente derivati tra l’80 e il 100% del proprio percorso, per un totale di 338 centraline. Il numero delle concessioni idroelettriche è aumentato anche negli ultimi anni, nonostante il Ministero e l’Autorità per il Bacino del Po abbiano regolamentato in modo più rigoroso le modalità per l’accettazione delle nuove domande, e parecchi tra gli ultimi tratti di torrenti di grande pregio ambientale sono tutt’oggi a rischio di essere derivati a favore di nuove centraline.
E’ il caso di Cortlys, un progetto molto vecchio (2004), pieno di errori, che andrebbe ad impattare sul tratto iniziale del torrente Lys, nell’alta valle di Gressoney all’interno dell’anfiteatro morenico del Monte Rosa; un progetto totalmente inaccettabile alla luce delle attuali norme, che il Presidente della Regione ha sdoganato accettando di riconoscere il passaggio della concessione ad una nuova Società, la Staffal Energy della famiglia Arditi: provvedimento che, con il Comitato di Cortlys, Legambiente ha impugnato presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma.
Ed è il caso Issologne: una nuova concessione rilasciata di recente per un ennesimo impianto sul torrente St. Barthelemy (l’ottavo sull’intero corso d’acqua), progetto che è in contrasto con le nuove norme introdotte nel 2017, in quanto si colloca in modalità “esclusione” nelle Tabelle ERA dell’Autorità di Bacino del Po; una concessione, quindi, a nostro avviso illegittima.
Altri casi sono emersi dal pubblico in sala:
- un progetto di centrale sul torrente Grand’Alpe, nell’alta Valgrisenche, mai realizzato in quanto il Comune, titolare della concessione (con la società Ronc con quote di minoranza), si è reso conto dell’altissimo impatto ambientale che la sua realizzazione comporterebbe; sembra tuttavia che il Procuratore della Corte dei Conti esiga che, per giustificare le ingenti spese di progettazione (30.000 euro), il progetto venga realizzato;
- un nuovo progetto per due centraline sul torrente Chamois, che prosciugherebbero tutti i torrenti e ruscelli della conca di Chamois trasformando il lago di Lod, gioiello della località turistica, ricco di pesci, ninfee e libellule, in una vasca di carico.