PRELIEVI DA IDROELETTRICO ECCEDENTI LE QUANTITÀ ASSEGNATE E RISPETTO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE

OVVERO: CHI SI ARRICCHISCE CON LE NOSTRE ACQUE

Con due iniziative in Consiglio regionale, nei giorni scorsi, il consigliere Marquis ha risollevato l’annoso problema degli impianti idroelettrici che non rispettano il D.M.V. e che prelevano dai torrenti una quantità di acqua superiore a quella che è stata loro assegnata.

L’iniziativa di Marquis prende spunto da alcune recenti sentenze che dichiarano non sanzionabili gli esuberi delle portate medie annue concessionate.

Non condividiamo affatto le preoccupazioni di Marquis nei confronti dei “poveri imprenditori dell’idroelettrico che, vessati, potrebbero lasciare la Regione”. Ricordiamo che questi imprenditori (talvolta “prenditori” di tutta l’acqua presente nei torrenti) hanno sviluppato il loro business grazie agli incentivi pubblici e utilizzando le acque pubbliche, secondo un modello di imprenditoria super assistito.

Coloro, poi, che prelevano più acqua del dovuto, e quelli che lasciano i torrenti in secca, potremmo definirli “approfittatori del bene pubblico”. Soprattutto non ci piacciono quelli che sentono l’esigenza di installare delle videocamere, non per trasmettere i dati delle portate e del DMV agli uffici competenti, ma per “incastrare” gli operatori della Forestale che eseguono i controlli. Corpo Forestale a cui va tutto il nostro apprezzamento e ringraziamento per l’opera che svolge al servizio degli interessi della Regione e di noi tutti. Eseguire controlli è uno dei compiti per cui il Corpo è operativo, nell’interesse del nostro ambiente, della legalità e della nostra economia.

Su una cosa sola concordiamo con Marquis e con l’assessore Marzi: è ora di mettere mano al Regio Decreto del 1933 per attualizzarlo. Le esigenze e le dinamiche della produzione da idroelettrico sono un po’ cambiate da allora. Quello che resta valido, e che va rispettato, sono le indicazioni di base: le prescrizioni sui prelievi fornite con il disciplinare di concessione e la tutela dei corsi d’acqua e della vita che in essi si trova.

valnontey, giovedi’ 9 giugno: legambiente e frosta presentano il giardino dei ghiacciai

 

Nell’ambito della campagna Carovana dei ghiacciai, Legambiente e Frosta hanno realizzato  in Valnontey un percorso tematico che verrà inaugurato il 9 giugno prossimo.

Un giardino che, con il recupero dei sentieri e delle iscrizioni storiche incise negli ultimi 150 anni ai bordi dei ghiacciai del Gran Paradiso, vuole essere un’azione concreta di sensibilizzazione sulla crisi climatica e sul ritiro dei ghiacciai.

L’iniziativa è aperta alla partecipazione dei cittadini.

Appuntamento ore 9:00 Paradiso Park Frazione Valnontey – Cogne (AO)

Non occorre prenotazione. Maggiori info nella locandina .Clicca il link sottostante

http://www.legambientevda.it/wp-content/uploads/2022/06/il-giardino_ghiacciai_locandina.pdf

IL GIRO D’ITALIA DI PLOGGIN FA TAPPA IN VDA-SABATO 30 APRILE

Il 30 aprile si terrà in Valle d’Aosta la quattordicesima tappa del 1° Giro d’Italia di Plogging.
Vallevirtuosa, con l’aiuto di Legambiente propone un pomeriggio in compagnia, con lo scopo di ripulire una sponda fluviale della Dora Baltea.
Ritrovo alle ore 14 alla Grand Place di Pollein, dove distribuiremo guanti e sacchi. 
Nella locandina sottostante trovate i dettagli dell’iniziativa
La durata dell’impegno dipende ovviamente dalla personale disponibilità.
 

GIOVEDI’ 28 APRILE ASSEMBLEA ANNUALE DEL CIRCOLO. IN PRESENZA!

Giovedì 28 aprile 2022

è convocata l‘ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI del Circolo Legambiente Valle d’Aosta Odv

c/o il CSV di Aosta, via Xavier de Maistre 19 

in prima convocazione alle ore 13.00 

 e, in seconda convocazione, alle ore 21.0

 
Finalmente quest’anno l’assemblea torna in presenza!
 
Il programma dell’assemblea prevede:
  1. Approvazione bilancio anno 2021 e relazione di missione 
  2. Rinnovo Direttivo
  3. Presentazione nuove iniziative
  4. Interventi e dibattito. Saranno particolarmente gradite in questa fase proposte di azioni ed attività da parte dei soci.
Per accedere alle sale del CSV permane l’obbligo di presentare il greenpass base e l’uso della mascherina.
 

Con l’Omnibus di tutto di più. e lA GIUNTA REGIONALE ABDICA ALLE SUE PREROGATIVE SULLE CONCESSIONI DELLE ACQUE

Le legge regionale n.52, legge di manutenzione dell’ordinamento regionale, che approderà probabilmente in Consiglio mercoledì, è convenzionalmente denominata Omnibus in quanto contiene una lunga serie di elementi, i più disparati, di modifica di atti o leggi precedenti.

Fra i 34 articoli, che spaziano dai giochi tradizionali alle operazioni finanziarie della CVA, dalla riclassificazione delle piste da sci alla concessione di impianti a fune, troviamo l’art.24, poche righe che riguardano una modifica alle competenze che la Giunta Regionale può esercitare nel decidere delle sorti delle acque dei valdostani.

Si tratta della modifica che viene apportata alla L.R. n.4 del 1956 “norme procedurali per l’utilizzazione delle acque pubbliche in VdA”, nella quale si prevedeva che tutta la materia delle concessioni fosse di competenza della Giunta: nella formulazione originale il Presidente della Regione si limitava ad assumere l’atto di Decreto “in esecuzione di conformi delibere dei competenti Organi regionali”.

Nella nuova proposta, invece il rilascio delle nuove concessioni bypassa la Giunta e viene disposto direttamente dal Presidente su proposta del dirigente competente in materia di Demanio Idrico.

Non sono chiare le motivazioni che spingono la Giunta a spogliarsi di una prerogativa così importante, al punto da delegarla al dirigente.

E’ ben vero che l’atto finale resta il Decreto del Presidente, ma abbiamo verificato, espressamente nel caso di Cortlys (una centralina idroelettrica sulla cui costruzione il nostro Circolo si oppone da ormai una decina di anni), che il Presidente non è entrato nel merito neppure di fronte ad una segnalazione di presunta illegittimità dell’atto.

Negli anni, in questo come in altri casi, abbiamo verificato che il Presidente assume l’atto del dirigente, che considera tecnicamente insindacabile, e lo santifica con un decreto.

Ma con l’attuale proposta di modifica, la Giunta d’ora in poi rimarrà addirittura del tutto esclusa dalle procedure di rilascio delle concessioni; al limite potrebbe anche restare all’oscuro dell’assunzione del provvedimento, ovvero non avrà più voce in capitolo!

E allora ci è venuto un dubbio. Pecchiamo forse di presunzione ma temiamo che la modifica sia stata assunta per “fare un dispetto a Legambiente”, che nel caso relativo a Cortlys ha aspramente criticato un modo di procedere del Presidente, che non solo ha ignorato le richieste dei cittadini, ma ha anche evitato di coinvolgere la Giunta.

Ci dispiacerebbe se Cortlys rappresentasse il pretesto per una scelta tanto scellerata da lasciare da qui in poi solo nelle mani di un dirigente il destino delle nostre acque.

Chiediamo ai Consiglieri regionali di riflettere bene su questa autoriduzione di competenze: nell’ultima tornata elettorale tutti i partiti avevano promesso che si sarebbero occupati di tutelare le acque valdostane. E invece, dopo che sono state progressivamente regalate ai privati dell’idroelettrico, rischiamo che si deleghino tutte le future scelte ad un dirigente!