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NUOVA LEGGE SULLA CACCIA NON SIANO I CITTADINI TUTTI A PAGARE L’HOBBY DI POCHI LA CERTEZZA DELLA PIANIFICAZIONE VENATORIA DEVE RIMANERE PUNTO FERMO

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Il 13 maggio scorso la Giunta Regionale ha licenziato il disegno di legge di modifica della L.R. 27 agosto 1994, n° 64, concernente ”Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e per la disciplina dell’attività venatoria”. Se in questi giorni è agli onori della cronaca l’azzeramento del Comitato regionale venatorio, nelle scorse settimane gli organi di stampa avevano riportato i contrasti nati in quell’ambiente per alcune modifiche gestionali contenute nel testo.

Non si è invece parlato di altri due aspetti che, come ambientalisti, ci preoccupano.

 

REFERENDUM TRIVELLE : IL 13 APRILE UNA SERATA INFORMATIVA AD AOSTA

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Mercoledì 13, alle ore 20,40, alla Cittadella dei Giovani (teatro), Gian Piero Godio, responsabile del Settore Energie di Legambiente Piemonte Valle d’Aosta, illustrerà il quesito referendario e le ragioni per cui è necessario votare Sì.

Sarà suo compito elencare – e sfatare – anche le ragioni del no. Molte associazioni, nei giorni scorsi, hanno infatti tentato – inutilmente – di trovare un esponente del No disposto a difendere il proprio punto di vista in un contraddittorio pubblico.

“Ottimisti, responsabili, ma introvabili! – ha commentato la presidente di Legambiente Valle d’Aosta Alessandra Piccioni – Speriamo che questa volta colgano l’occasione per metterci la faccia e qualche ragionamento. Allearsi al plotone dei non votanti per indifferenza è un gioco davvero troppo comodo”

Sarà questa infatti l’ultima occasione per un confronto pubblico su un tema che riguarda il futuro di tutti noi, legato alle scelte energetiche del nostro Paese.

E comunque, da martedì a venerdì, tutti i pomeriggi della prossima settimana vedranno volontari del Comitato Si Può Fare ad Aosta, in centro, per parlare con i cittadini sulle ragioni del SI’.

Ferrovia Aosta – Pré-St-Didier: uno scandalo che deve finire . Legambiente plaude all’iniziativa di Federconsumatori

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Legambiente Valle d’Aosta apprezza l’intelligente iniziativa di Federconsumatori che ha chiesto a Regione, RFI, Ministero dei Trasporti e Ministero delle Finanze di scoprire il loro gioco.

“La richiesta di accedere agli atti relativi al passaggio di competenze sulla ferrovia dallo Stato alla Regione autonoma – ha dichiarato la presidente Alessandra Piccioni – è il modo più diretto per vedere come sia stato possibile tradurre l’obbligo di legge di mantenere e promuovere il trasporto su rotaia in una “sospensione” del servizio che sta creando enormi disagi agli utenti”.

 

Memoria corta 2 : perchè arpa smentisce se stessa?

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Dopo la nota di risposta di ARPA a quanto Legambiente ha affermato via comunicato stampa annunciando la propria uscita dall’”Osservatorio sulla qualità dell’aria in ambito urbano”, riteniamo opportuno precisare alcuni aspetti della nostra scelta.

Legambiente non mette in discussione la precisione e l’attendibilità scientifica dei dati delle rilevazioni delle stazioni di monitoraggio, ma unicamente (e lo ribadiamo) la scelta del posizionamento di quella deCCdicata al monitoraggio industriale.

Sicuramente la nuova ubicazione risponde a due dei tre criteri indicati dal Dlgs 155/2010 (si trova in un’area frequentata dalla popolazione ed i dati raccolti sono influenzati prevalentemente dalle emissioni dell’acciaieria), ma non al terzo, che prevede che il posizionamento sia idoneo a “verificare l’applicazione delle migliori tecniche disponibili presso gli impianti industriali.”

Queste tecnologie servono, appunto, ad abbattere le emissioni inquinanti degli impianti industriali. Ma per far questo in modo attendibile la stazione di monitoraggio deve essere posizionata all’interno della zona di maggiore ricaduta degli inquinanti, cosa che ora non avviene.

E che non avvenga non lo dice Legambiente, ma ARPA stessa: nel report annuale del 2014 sulla qualità dell’aria – allegato “Siti industriali”, leggibile al link http://www.arpa.vda.it/images/stories/ARPA/aria/retemonitoraggio/bollettinimensili/2014/siti_industriali_allegato_finale.pdf, alla pag. 3 e seguenti – commentando le misurazioni in parallelo effettuate tra il vecchio sito di Via Primo Maggio ed il nuovo di Pépinière, ARPA rilevava le seguenti differenze a “favore” del vecchio sito:

Contenuto di metalli nelle polveri PM10: +118% per il nichel e +240% per il cromo; contenuto dei metalli nelle deposizioni: + 40% per il nichel e più 332% per il cromo

Allora perché parlare di dati in miglioramento? Alle misurazioni di Pépinière va, quantomeno, applicata questa “tara percentuale”, che ARPA stessa ha rilevato.

Le simulazioni modellistiche sono, appunto simulazioni: se i dati raccolti sul campo risultano poi differenti, bisogna tenerne conto.

Quindi, a nostro avviso, si aprono due strade: o, lo ripetiamo, si trova una nuova ubicazione alla stazione di monitoraggio industriale, oppure, se si vuole attendere la fine dei lavori di realizzazione del parcheggio, va sempre tenuto conto delle discrepanze sopra ricordate.

Anche e soprattutto quando si diffondono i dati presso la pubblica opinione.

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“Memoria corta”

 

Sito di Pépinière inadatto: i dati del sito di monitoraggio industriale analoghi a quelli urbani

Inutile in queste condizioni la untitledpartecipazione di Legambiente all’Osservatorio

Si è svolta martedì scorso, 8 marzo, la prima riunione del 2016 dell’Osservatorio sulla qualità dell’aria in ambito urbano. I dati illustrati e commentati dai media locali sottolineano una continua e costante diminuzione della concentrazione di metalli pesanti nelle polveri fini. In termini semplici, questo dato starebbe ad indicare che la Cas, principale fonte di questo tipo di emissioni, ha un impatto sempre minore sulla qualità dell’aria di Aosta e della Plaine. I numeri, in effetti, paiono confortanti: addirittura il dato del nikel scenderebbe sotto il livello obiettivo di 20 nanogrammi per metro cubo, con un tranquillizzante 14.
Tutto bene, dunque? A nostro avviso non è possibile affermarlo con certezza.
L’A.R.P.A. e le autorità competenti in tutela della qualità dell’aria, e quindi della salute dei cittadini, soffrono, a nostro avviso, di memoria corta.
Si dimenticano, infatti, che i dati rilevati dalla nuova stazione di monitoraggio industriale di Pépinière, e in particolare quelli riferiti alla presenza di metalli pesanti nell’aria e nelle deposizioni atmosferiche, sono risultati fin da subito sensibilmente inferiori rispetto ai rilevamenti della vecchia stazione di Via Primo Maggio. In linea generale, inoltre, i dati risultano analoghi a quelli della stazione di fondo urbano di Piazza Plouves.
Come A.R.P.A. stessa aveva ammesso nella riunione dell’Osservatorio del novembre 2014, pochi mesi dopo l’entrata in servizio del nuovo punto di rilevamento industriale e in ragione delle misurazioni svolte inizialmente in parallelo con quello vecchio, per molte sostanze i dati non erano nemmeno confrontabili con quelli di via Primo Maggio. Avvalendoci anche della consulenza del Comitato Scientifico di Legambiente nazionale, il nostro Circolo aveva subito fatto notare la scarsa attendibilità dei dati di Pépinière.
Lo avevamo detto allora e lo ribadiamo: a nostro avviso (e in base ad uno studio A.R.P.A. Del 2012), il sito di Pépinière, contrariamente alla vecchia stazione di Via Primo Maggio, non sta nell’area di maggiore ricaduta delle emissioni dell’acciaieria, come richiesto dal Decreto Legislativo 155/2010.
A dicembre 2015, abbiamo inutilmente avanzato richiesta ufficiale di individuazione di un nuovo sito, per avere nuovamente una stazione di monitoraggio industriale a norma di legge, atto a monitorare il reale impatto della Cas.
In una situazione in cui si fanno passare per ottimi dei dati inattendibili, non riteniamo più opportuno prendere parte ai lavori dell’Osservatorio sulla qualità dell’aria di Aosta.
Pertanto ci asterremo dal partecipare alle riunioni fino a quando non si aprirà una discussione seria sull’individuazione di un nuovo posizionamento della stazione di monitoraggio industriale,
Non mancheremo, invece, di continuare a seguire da vicino la situazione delle emissioni dell’acciaieria e dell’impatto delle altre fonti inquinanti sull’aria e quindi sulla salute dei cittadini di Aosta e dei comuni della Plaine.