Il tema della violazione dei diritti umani legati ai cambiamenti climatici è di grande attualità perché eventi meteorologici estremi e crisi a insorgenza lenta, come la siccità, rese più frequenti e più gravi dai cambiamenti climatici, stanno danneggiando milioni di persone in tutto il mondo e in particolare nel continente africano.
Dobbiamo continuare ad opporci all’immobilismo e al negazionismo che, purtroppoo, aleggiano intorno a questi temi.
Facciamoci sentire!
Sabato 23 settembre, partecipa al Flash-mob organizzato dal Gruppo “Italia 101 – Valle d’Aosta” di Amnesty International – Italia, in collaborazione con Legambiente Valle d’Aosta e il gruppo musicale dei Tamtando.
In occasione della settimana europea per la mobilità sostenibile, Legambiente organizza un percorso della fantasia fatto di storie, musiche, racconti. Ospiti speciali:Daniele Vallet, Beppe Barbera e il Coro di DORA-DONNE IN VDA.
QUESTA VOLTA NON LO DICONO GLI AMBIENTALISTI MA LA SOCIETA’ FUNIVIARIA
CHI PAGHERA’ I CONTI DELL’AFFARISMO ODIERNO?
Molti conoscono “EDEN-Un Pianeta da Salvare”, la trasmissione televisiva in onda il sabato sera su LA7, condotta da Licia Colò. Nella puntata del 26 agosto scorso il servizio d’apertura riguardava la Valle d’Aosta, toccando in particolare il capoluogo Aosta, Cogne e….Pila. Dalla Platta de Grevon, ottimo punto d’osservazione, la conduttrice ha presentato le vette più significative della nostra regione. La trasmissione svolge bene la sua funzione di divulgazione scientifica e promozione dei territori: abbiamo apprezzato i riferimenti alla tutela ambientale, alla fragilità dei ghiacciai e ai cambiamenti climatici. A farci riflettere è stata l’intervista a Davide Vuillermoz, presidente della Pila SPA, la società che gestisce gli impianti . Dopo aver ammesso le difficoltà causate dallo scarso innevamento delle ultime stagioni invernali, Vuillermoz spiega che l’innalzamento della quota degli impianti è una “soluzione tampone” messa in atto perché la più semplice: “ce l’abbiamo in tasca”. Conclude poi il ragionamento affermando che questa soluzione guarda al breve periodo. Non vi è alcun riferimento esplicito all’impianto funiviario in costruzione, ma cita “nuove iniziative”: il nostro pensiero è subito andato ai lavori avviati questa estate nella zona della Platta de Grevon e sul sottostante versante. E allora ci siamo ricordati che nei lunghi mesi di dibattito pubblico sulla nuova cabinovia e sul ristorante in cresta a forma di stella, la società funiviaria e l’Amministrazione regionale avevano sempre detto, spiegato e ripetuto che si trattava di un progetto di ampio respiro, che si inquadrava in una visione strategica e a lungo termine del turismo in VDA, visione che comprendeva il collegamento progettato a Cime Bianche e forse anche quello tra Pila e Cogne. Eravamo invece noi, che a questi progetti ci siamo sempre opposti, a sostenere che si trattava di facili soluzioni e di breve respiro, assunti perché comodi ed a portata di mano. Le affermazioni del presidente della Pila spa sono finalmente esplicite! L’innalzamento della quota degli impianti è una soluzione tampone, transitoria rispetto ad un fenomeno inarrestabile. Quello che non dice nessuno, neanche l’Amministrazione regionale, è che l’impegno economico di queste nuove infrastrutture, in generale, peserà sulle spalle delle future generazioni – le società funiviarie sonoquasi totalmente a capitale pubblico – e degli Enti Locali che si troveranno, temiamo, a corto (se non privi) di risorse quando sarà necessario mettere in campo nuove strategie per sostenere il turismo nella nostra regione.
Trovi l’intervista al link sottostante, dal minuto 19.
http://www.legambientevda.it/wp-content/uploads/2023/08/CdG23_Programma_01-Rutor-0811.pdfAl via Carovana dei Ghiacciai 2023 La IV edizione della campagna promossa da Legambiente, avrà una dimensione internazionale grazie alla collaborazione con CIPRA, con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) per monitorare il drammatico ritiro dei ghiacciai a causa della crisi climatica.
La prima tappa si svolgerà nella zona del ghiacciaio del Rutor (La Thuile) e prevede, oltre ai rilievi scientifici svolti dagli esperti, una serie di momenti di sensibilizzazione aperti alla partecipazione di tutti i cittadini che, come noi, hanno a cuore la sorte di questi giganti bianchi in ritirata.
Per partecipare, info e format di iscrizione clicca il link sottostante:
PREVEDERE UNA PULIZIA PERIODICA DEL SITO E’ CHIEDERE TROPPO?
A ottobre scorso Legambiente ha segnalato al comune di Aosta accumuli di sporcizia nella scalinata che scende al piano inferiore della Torre del Lebbroso.
Il Comune ha girato la comunicazione alla Soprintendenza, cui compete la gestione del sito.
Niente è successo.
Siamo allora andati noi di Legambiente, a novembre, a pulire, segnalando ufficialmente lo stato di degrado dell’area. Dalla Soprintendenza nessun segno di vita.
Ai primi di febbraio siamo tornati a pulire, perché l’area era tornata inguardabile ai nostri occhi ma soprattutto a quelli dei molti turisti che si posavano su quella scalinata che affaccia su via Festaz, essendo nuovamente sudicia.
Un cartello con su scritto “Area pulita dai volontari di Legambiente” – uno di quelli che usiamo per le iniziative di Puliamo il Mondo, quando insegniamo ai bambini a curare l’ambiente e a riciclare i rifiuti in maniera corretta – è rimasto appeso alla ringhiera dell’edificio dall’autunno alla primavera: pensavamo che sarebbe stato tolto subito, era quasi una provocazione, una “appropriazione indebita” del luogo, invece ha resistito fino a tutto il mese di aprile.
Oggi – e siamo ormai a fine maggio – siamo tornati a pulire per l’ennesima volta il monumento storico dalle immondizie buttate all’interno della scala, o portate lì dal vento.
Lo facciamo per l’ultima volta, perché siamo volontari, non siamo incaricati (o stipendiati) dalla Regione per fare un’azione a tutela di un bene storico e culturale che invece va programmata e eseguita periodicamente, essendo anche meta turistica della città.
E questa volta non esibiamo più il cartello con scritto che l’area è stata pulita da Legambiente, perché nei mesi scorsi ci siamo più volte vergognati per quel cartello lasciato a presidio di un luogo che veniva abbandonato senza alcuna cura, tornando a essere di nuovo discarica.
Perché questo possiamo dire con certezza: in un intero anno neanche un’azione di pulizia all’interno dell’area è stata programmata né eseguita da chi ha la proprietà del monumento – la Regione – e a niente sono servite le segnalazioni dei residenti; neanche quelle della nostra Associazione hanno sortito effetti.
Dalla Soprintendenza non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
E quindi, con dispiacere, non ci facciamo più supplenti di una cura che appartiene ad altri Enti.