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DISCARICHE DI POMPIOD E ISSOGNE DOPO IL SEQUESTRO SI SOSPENDA OGNI SCELTA IN ATTESA DEGLI ESITI DELLE INDAGINI
L’intervento delle forze dell’ordine che ha portato al sequestro della discarica di Pompiod, delineando un quadro di grave contaminazione del materiale conferito, conferma purtroppo i timori di cittadini e associazioni in quanto l’ampio raggio delle indagini, che coinvolgono anche Piemonte e Lombardia, lascia intravvedere un traffico illecito di rifiuti provenienti da aree contaminate.
Il fatto che sia contestata alla dirigente regionale, dott.ssa Mancuso, la legittimità dell’autorizzazione rilasciata, getta una luce inquietante su questo procedimento ed anche su quello, in qualche modo ”gemello”, inerente l’impianto denominato ”Chalamy”, la cui apertura era prevista ad Issogne nel 2020.
Secondo quanto ipotizzato, infatti, le deroghe concesse dalla dirigente hanno consentito di interrare a Pompiod tipologie di rifiuti inquinanti – tipologie che sono comprese anche nell’autorizzazione relativa a “Chalamy” – che quindi dovrebbero essere stoccate in impianti costruiti secondo criteri di maggiore protezione dell’ambiente, con piani di monitoraggio assai più complessi, e, infine, con una periodo di gestione post-chiusura decisamente più lungo (30 anni).
Il quadro è, a dir poco, allarmante. In in attesa degli sviluppi dell’inchiesta della magistratura, chiediamo all’Amministrazione regionale di sospendere ogni decisione in merito alle discariche di Pompiod e di Chalamy, fino a quando le indagini in corso non saranno concluse, in modo da disporre di elementi certi su quali rifiuti siano effettivamente ammissibili in un impianto destinato a stoccare inerti
Legambiente esprime inoltre soddisfazione per l’annuncio dell’aumento dell’ecotassa, che va esteso anche (ovviamente con importi minori) ai rifiuti inerti, prevedendo un meccanismo di incremento graduale negli anni, per non incidere in modo negativo sul settore edile, in forte crisi in Valle d’Aosta. L’enorme differenza di aliquota, da 1 euro a 9 euro a tonnellata, applicata agli inerti conferiti nelle discariche valdostane rispetto a quelle piemontesi, ma anche rispetto ai 4,33 euro della Lombardia, è un innegabile incentivo a trasportare questo tipo di rifiuti nella nostra regione, di fatto pratichiamo una sorta di concorrenza sleale per incentivare l’importazione di materiali da discarica!
Un adeguamento di questa aliquota, possibilmente in linea con quello piemontese per gli inerti di provenienza extraregionale, sosterrebbe la preferibile pratica del riciclaggio dei materiali compensando i relativi costi.
Allo stesso scopo, invitiamo la Regione a prevedere l’avvio di meccanismi di sgravio per le aziende che mettano in campo azioni di recupero e riutilizzo, secondo i principi dell’economia circolare già previsti dalla nostra legislazione nazionale, che consentono di trasformare i rifiuti in risorsa. In questo modo sarebbe possibile allineare la nostra regione, ferma al 30% di inerti ancora smaltiti in discarica, al resto del territorio nazionale
puliamo il mondo : legambiente monitorA i rifiuti al parco saumont
Anche quest’anno Legambiente ha avviato PIM LITTER (Puliamo Il Mondo dai rifiuti), il monitoraggio dei rifiuti nei parchi cittadini, in vista di Puliamo il Mondo.Questa attività permette di allargare l’ attività di citizen science dal marine litter all’ambito urbano, in modo da collezionare dei dati, capire le fonti e poter essere più incisivi nelle richieste.Il nostro circolo ha deciso di monitorare il Parco Saumont di Aosta.
Il Parco si trova a nord di Aosta, ha ampio prato verde e qualche albero, presenta un’ampia area giochi bimbi, dei laghetti artificiali, vari percorsi pedonali e ciclabili. E’ frequentato da bambini, famiglie,anziani e sportivi.
L’erba è stata appena tagliata e a prima vista i rifiuti abbandonati sembrano trascurabili. Si notano molti minuti frammenti di rifiuti intorno ai giochi per i bambini e al tavolo da picnic. Sono presenti numerosi cestini ma non per la raccolta differenziata. I cestini in materiale plastico a forma di animali dedicati quindi ai bambini non educano alla raccolta differenziata. Alcuni cestini sono staccati, a terra e un gioco per bimbi, un di cestino altalenante ha le corde della rete da sostituire. Individuiamo l’area accessibile più sporca un po’ in disparte e sopraelevata rispetto al resto del parco: si trova lungo la ciclabile ad est, che in parte è transennata e raccoglie mucchi di tronchi e rami. Non è provvista di cestini.
Facciamo un transetto di 100 metri quadrati e procediamo alla raccolta e alla conta dei rifiuti. In un rettangolo di 100 mq (50 metri per 2 metri) troviamo: 80 *mozziconi* di sigarette; *plastica*: 15 tappi, 14 pezzi non identificabili, 5 cannucce, 5 stoviglie, 4 bottigliette;1 accendino; 2 suole di *gomma*; *carta*: 2 buste, 1 break di tetrapak, 50 frammenti; *metallo*: 6 lattine, 40 tappi, una bomboletta spray; *vetro*: 4 bottiglie e numerosi frammenti.
Ci auguriamo che l’amministrazione pubblica si impegni a dotare il parco di cestini per la raccolta differenziata e che i frequentatori del Parco si impegnino a non gettare i rifiuti per terra in quanto anche piccoli pezzi, non potendo essere facilmente raccolti dagli operatori, col taglio dell’erba vengono sminuzzati.