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La centralina di Cortlys a Gressoney-La-Trinité di nuovo in pista dopo 18 anni. Il ricorso al Tribunale unica possibilita’ per difendere il sito.

Comunicato stampa congiunto di Legambiente e del Comitato per la Salvaguardia dell’Alpe Cortlys

La questione di Cortlys è ancora una volta davanti a un Tribunale.

Legambiente ha infatti fatto ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche contro l’atto con cui la Regione ha resuscitato il progetto di Cortlys. Progetto che, ricordiamo, andrebbe a stravolgere e a sottrarre le acque del torrente Lys alle sue origini, nell’anfiteatro morenico del Monte Rosa.

Nel 2017 l’autorizzazione a costruire l’impianto era ormai decaduta, i terreni espropriati restituiti, le poche opere realizzate avrebbero dovuto essere demolite. La società concessionaria, in liquidazione, aveva dichiarato di non essere più interessata all’impresa.

Ciononostante, la Regione ha proseguito con i procedimenti che aveva in corso e ha tentato di correggere i gravi errori del progetto che, se individuati nel 2004, avrebbero comportato la sottoposizione del progetto alla Valutazione di impatto ambientale.

La valutazione di impatto ambientale non è invece stata espletata né allora, né in seguito, nonostante l’incompatibilità del progetto con le norme di tutela ambientali: a quelle in vigore allora e a quelle in vigore oggi.

Si ritorna dunque al punto in cui si era nel 2009, quando fu rilasciata la concessione originaria. Cambia soltanto la concessionaria: con l’ultimo dei suoi atti, la Regione ha trasferito infatti la concessione alla Staffal Energy S.r.l. della famiglia Arditi.

L’azione giudiziaria non è mai per Legambiente la prima opzione ma in questo caso è stata l’unica possibilità. Il governo regionale in carica ha infatti ignorato le ripetute richieste di Legambiente, così come quelle del Comitato per la Salvaguardia e Tutela di Cortlys, di essere ricevuti per esporre la propria posizione su una questione ormai quasi ventennale.

La chiusura del governo regionale anche alla minima interazione con la società civile è sorprendente, inspiegabile e senza precedenti. D’altra parte si colloca in un quadro generale di disinteresse per tutto quanto riguarda la gestione delle acque regionali, o meglio di interesse per la produzione idroelettrica, a prescindere dall’irrisorio beneficio in termini di produzione di energia rispetto al danno ambientale.

Della situazione generale dello stato delle acque valdostane e delle nuove centraline autorizzate o in fase di autorizzazione, oltre che del progetto di Cortlys, tratterà un convegno organizzato da Legambiente per il 4 dicembre prossimo e che si terrà alle ore 15 presso la Biblioteca di V.le Europa ad Aosta (di cui verrà fornito prossimamente il programma).

LEGAMBIENTE LANCIA UNA PETIZIONE PER FERMARE UN PROGETTO DI CENTRALE IDROELETTRICA IN VAL FERRET. FIRMA ANCHE TU E AIUTACI!

La val Ferret è tutelata dall’Unione Europea, sia per gli habitats che per le specie floristiche e di fauna acquatica che ospita.Un vero scrigno di biodiversità, dunque, che noi cittadini  conosciamo e amiamo anche per la sua pace, la bellezza del panorama e la dolcezza del fondovalle, che invitano alla distensione  nella natura.

Ma ora anche questa vallata è minacciata dall’ennesimo progetto idroelettrico. Ormai neppure un’area protetta e compresa nella Rete Natura 2000  è al sicuro!. Non ci è possibile tacere di fronte a questa minaccia che riguarda, in prospettiva, il sistema delle aree protette valdostane nel suo complesso. Per questo lanciamo una petizione al Presidente del Consiglio Regionale, perché si apra una riflessione seria che porti al blocco del progetto.

Chiediamo a tutti di sottoscrivere la petizione e di aiutarci a diffonderla!

Per firmare online clicca qui:

https://www.change.org/p/presidente-dle-consiglio-regionale-della-regione-autonoma-valle-d-aosta-stop-alla-nuova-centralina-della-val-ferret

CAROVANA DELLE ALPI 2021 : si parte domenica 4 luglio dalla val Ferret

Legambiente Valle d’Aosta organizza per domenica 4 luglio la giornata di lancio di Carovana delle Alpi 2021.

La campagna estiva del Cigno Verde, che culminerà con la proclamazione delle Bandiere Verdi e Nere a metà luglio, prende le mosse da Courmayeur, per la precisione dalla Val Ferret, minacciata da una recente proposta di impianto idroelettrico.

La giornata di iniziativa è motivata dall’esigenza di attivare un’azione specifica di tutela nei confronti della Dora della Val Ferret che rischia di essere derivata in parte per essere utilizzata a servizio di una centralina idroelettrica.

L’impianto è previsto a ridosso della località La Palud e il torrente verrebbe sotteso a partire da Planpincieux.

Ricordiamo che la Dora di Ferret è l’unico torrente valdostano di media altitudine particolarmente ricco di acque a presentarsi ancora allo stato naturale per l’intero suo percorso, anche grazie alla tutela di ben tre diversi siti di protezione ambientale che interessano l’intera vallata.

La Val Ferret ha un valore ambientale, scientifico, naturalistico e paesaggistico ineguagliabile, vista la presenza del massiccio del monte Bianco, motivo per cui è giustamente tutelata a livello internazionale.

La giornata avrà inizio con una Conferenza Stampa che si terrà domenica 4 luglio alle ore 9.30 presso l’auditorium delle scuole di Courmayeur, in viale Monte Bianco.

Verranno illustrati il progetto di centralina, l’impatto ambientale che ne consegue, le ricchezze naturalistiche presenti e le nostre proposte di intervento per la salvaguardia dell’integrità del sito.

A seguire, una breve escursione in Val Ferret per ammirare le zone umide del sito e la fioritura delle orchidee.

L’iniziativa, totalmente gratuita e adatta a tutti, prevede la partenza da Piazzale Monte Bianco alle ore 10.50 con bus navetta di linea a carico dei partecipanti.

Sarà una piacevole passeggiata fra Planpincieux a Lavachey, con accompagnamento di una guida ambientale escursionistica, che ci aiuterà ad apprezzare meglio la natura che attraverseremo.

I posti sono limitati a 15 persone e la prenotazione è obbligatoria entro e non oltre le 12 del giorno precedente (sabato 3 luglio). Il pranzo al sacco è a carico dei partecipanti ed è previsto intorno alle ore 13 a Lavachey. Il rientro è libero dopo la fine dell’iniziativa.

Info e prenotazioni telefonando o inviando un messaggio WhatsApp, Telegram o SMS ai seguenti numeri: Denis 347-1237701; Alessandra 331-3107463.

Appello alla Corte dei Conti

La Regione dal 2014 non riscuote le sanzioni per gli illeciti prelievi di acqua operati a scopo idroelettrico.

Nei giorni scorsi Legambiente, anche a nome di altre associazioni ambientaliste che hanno condiviso l’impegno per l’aggiornamento del PTA, Piano di Tutela delle Acque, ha presentato un esposto alla Corte dei Conti della Regione.

Quantificate i danni all’economia e all’ambiente della Valle d’Aosta – questo è l’appello di Denis Buttol, Presidente del Circolo ambientalista, rivolto ai Giudici contabili – e chiedete l’incasso dei milioni dovuti, prima che le sanzioni cadano in prescrizione”.

Il tema, su cui si chiede alla Corte di fare chiarezza, individuando anche eventuali responsabilità amministrative e politiche, riguarda la mancata riscossione delle sanzioni per gli illeciti che la Regione ha rilevato nei confronti delle imprese dell’idroelettrico e di cui non ha mai sollecitato il pagamento.

Ne è prova un elenco di 163 violazioni accertate dal Corpo Forestale nel periodo tra il 2014 e il 2019 che risultano a tutt’oggi “in istruttoria”.

Il danno economico non è quantificato, ma si può ipotizzare che ogni sanzione “valga” decine di migliaia di euro, per un totale che potrebbe ammontare a qualche milione di euro.

Ancor meno quantificabile è il danno che è stato arrecato ai torrenti della regione che, talvolta per mesi, talvolta per anni, sono stati privati delle loro acque. Un corso d’acqua lasciato a secco corrisponde ad un ecosistema acquatico distrutto, che difficilmente si ricostituirà.

Un danno enorme per il nostro sistema naturale, per il paesaggio e per l’economia turistica.

Legambiente querelata perchè… difende l’ambiente (!)

Siamo sorpresi e incuriositi per la querela voltaci dai legali della Staffal Energy, la società che ha rilevato il progetto per la costruzione di una centrale idroelettrica a Cortlys nell’alta valle di Gressoney, di cui veniamo a conoscenza a mezzo stampa.

Motivo della querela a Legambiente e al Comitato per la Salvaguardia dell’Alpe Cortlys, da quanto riportato dall’edizione locale de La Stampa, sembra essere il fatto di aver scritto “numerose e gravi imprecisioni” in un comunicato pubblicato a inizio settembre che annunciava il deposito di un esposto alla Procura della Repubblica di Aosta.

Siamo sorpresi, perché nel comunicato evidenziavamo semplicemente delle, a nostro avviso, anomalie nel procedimento amministrativo riguardante il progetto di devastazione delle sorgenti del Lys; né il nostro comunicato né il nostro esposto erano rivolti alla Staffal Energy e tanto meno all’ing. Arditi.

Ma siamo anche incuriositi di capire perché i legali di una società privata si siano sentiti in dovere di rivolgersi ad un tribunale e agli organi di informazione per difendere non se stessi ma i responsabili del procedimento amministrativo: infatti, nella nota dei legali – sempre da La Stampa – si precisa che “contrariamente a quanto sostenuto dai firmatari, l’autorità regionale ha gestito la procedura nel totale rispetto delle disposizioni di legge”.