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NEVEDIVERSA 2017 : SUCCESSO PER L’INAUGURAZIONE INVERNALE DI MONTE ROSA RANDO’

 

Si è svolta domenica scorsa, 12 marzo, la seconda delle due escursioni con le ciaspole previste nell’ambito dell’edizione 2017 di NEVEDIVERSA, la campagna invernale di Legambiente volta a promuovere un approccio dolce alla neve, nell’ottica del turismo sostenibile.

 

VALGRISENCHE E ZONE ELISKI-FREE : ESPERIMENTO NON RIUSCITO

Si è svolta domenica 26 febbraio la prima delle due escursioni con le racchette da neve previste nell’ambito di “Nevediversa”, la campagna invernale di Legambiente volta a promuovere un approccio dolce alle attività ludico-sportive sulla neve.

Meta della gita era il vallone di Plontaz, in Valgrisenche, una delle due zone escluse dall’attività di eliski in base alla nuova convenzione tra amministrazioni comunali di Valgrisenche, La Thuile, Arvier e gestore.

L’individuazione di due valloni, Plontaz e Arp Vielle, riservati alle attività escursionistiche e di sci alpinismo nasce dall’accoglimento, da parte dell’Amministrazione comunale di Valgrisenche, di una delle richieste avanzate dal comitato di cittadini al quale Legambiente ha assegnato quest’estate la Bandiera Verde di Carovana delle Alpi 2016. Si tratta di una sperimentazione volta ad incrementare la presenza nella valle di persone che praticano queste attività, turisti che in genere non amano essere disturbati dal rumore degli elicotteri e che, a ragione, ritengono che l’eliski incida negativamente sulle condizioni di sicurezza.

“Domenica – afferma il Presidente del Circolo valdostano, Denis Buttol – abbiamo voluto sperimentare questa condizione. Siamo rimasti delusi. Se è vero che, senza l’eliski, il vallone è sicuramente più tranquillo, il disturbo degli elicotteri si avverte comunque, nonostante volino ad alta quota, al punto che al passaggio dei mezzi era impossibile parlare tra noi o seguire le spiegazioni offerte dalla guida che ci accompagnava.”

Domenica, inoltre, in Valgrisenche volavano due elicotteri, come previsto dalla convenzione. Il disturbo è stato, dunque, notevole.”

La prossima escursione con le racchette da neve, facile e adatta a tutti, si terrà in Val d’Ayas domenica 5 marzo, lungo il ru Courtaud, con partenza al pomeriggio per ammirare il tramonto sul Monte Rosa. Prenotazioni e info al 3471237701 (dopo le 17.30)

GIOVEDI’2 MARZO ALL’ESPACE POPULAIRE : DOCUMENTARIO SU BERTA CACERES,MILITANTE AMBIENTALISTA ASSASSINATA IN HONDURAS.

Giovedì 2 marzo – 18h00 – Espace Populaire Ingresso libero – con la collaborazione di Legambiente VdA

Proiezione di:

  • “Ribelle indomabili”
  • “In difesa della vita”

“Berta Vive, el Copinh sigue”

Il 2 marzo del 2016 la nostra sorella Berta Caceres è stata assassinata.

Credevano in questo modo di farla finita non solo con la leader riconosciuta in tutto il continente latino americano e nel mondo, ma anche farla finita con un’idea, con una lotta, con un progetto politico; farla finita con l’organizzazione della quale fu fondatrice e figlia allo stesso tempo, el Copinh (Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras).

Al compimento di un anno dal crimine che avrebbe tolto la sua chiarezza e la sua leadership, i popoli del mondo che si riconoscono nella sua eredità, sono presenti, camminando dietro le sue impronte; affrontando il sistema capitalista, patriarcale, coloniale e razzista che viene imposto ai nostri popoli

NEVEDIVERSA 2017 UNA CAROVANA DI CIASPOLE E NON SOLO

 

Anche quest’anno il Circolo Legambiente Valle d’Aosta aderisce a Nevediversa, la Campagna del Cigno Verde volta a promuovere un approccio dolce al turismo invernale. Come ormai da tradizione, organizzeremo alcune uscite al ritmo lento delle ciaspole, alla scoperta di incantevoli angoli della nostra regione.

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QUALE FUTURO PER IL CORPO FORESTALE VALDOSTANO? LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE E AL CONSIGLIO REGIONALE

Processionaria

Pubblichiamo integralmente la lettera che abbiamo inviato in forma ufficiale al Presidente della Giunta Regionale e a tutti gli Assessori e i Consiglieri il 22 novembre scorso. Il destino del Corpo Forestale Valdostano è importante per la tutela del nostro ambiente!
Quale futuro per il Corpo Forestale Regionale?
Chi garantirà controllo e tutela in materia ambientale in Valle d’Aosta?
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo del 19 agosto 2016 n.177, recante disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia, sono entrate in vigore le disposizioni che regolano l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato, essenzialmente, nell’Arma dei Carabinieri.
Per quanto riguarda le regioni e province autonome una “clausola di salvaguardia” inserita nella Legge Delega (7/8/2015 n.124) dispone che: “Nei territori delle regioni a statuto speciale e delle province
autonome di Trento e di Bolzano restano ferme tutte le attribuzioni spettanti ai rispettivi Corpi forestali regionali e provinciali, anche con riferimento alle funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, secondo la disciplina vigente in materia e salve le diverse determinazioni organizzative, da assumere con norme di attuazione degli statuti speciali, che comunque garantiscano il coordinamento in sede nazionale delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché la sicurezza e i controlli nel settore agroalimentare”.
Il Corpo Forestale Regionale della Valle d’Aosta è dunque fatto salvo e continuerà ad esistere, con il compito di garantire le funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria in tema di tutela dell’ambiente e del territorio e di sicurezza e controlli nel settore agro-alimentare, in coordinamento con i corrispondenti organi nazionali.
Le modalità operative con cui il Corpo Forestale Regionale potrà svolgere tali compiti sono da stabilire e saranno individuati in sede di conferenza fra lo Stato e le Regioni.

Allo stato attuale, fatte salve alcune generiche rassicurazioni, non è dato sapere come verrà garantito il passaggio dei compiti e quali intendimenti hanno in proposito gli amministratori e i politici regionali, in particolare coloro che dovranno confrontarsi con lo Stato.
Dal momento che siamo preoccupati di sapere chi e come dovrà garantire in Valle d’Aosta la tutela ambientale e che auspichiamo che la Regione non rimanga isolata e goda degli stessi strumenti e opportunità del resto del territorio nazionale, ci permettiamo di fare una riflessione in proposito e di avanzare qualche proposta.
Dal momento che nelle regioni a statuto speciale restano in funzione i corpi forestali regionali, con i compiti di controllo e di tutela che a livello nazionale vengono garantiti dall’Arma dei Carabinieri, si
possono fare due ipotesi:
a)Il corpo forestale regionale assume tutti i compiti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria in materia di tutela dell’ambiente e del territorio e in materia di sicurezza e controlli nel settore
agroalimentare, sostituendo, a livello regionale, l’arma dei Carabinieri, con i quali dovrà però coordinarsi a livello nazionale;
b)l’arma dei Carabinieri avrà comunque un nucleo operativo a livello regionale e i compiti suddetti andranno ripartiti con il corpo forestale, o comunque coordinati fra i due enti.
Le funzioni in materia di tutela e controllo dell’ambiente e delle norme agroalimentari attribuite all’arma dei Carabinieri si intrecciano e sovrappongono in parte con le funzioni delegate al
Corpo Forestale Regionale, quindi si rendono necessarie delle scelte di fondo.
Nell’ ipotesi indicata al primo punto, è necessario che il Corpo Forestale Regionale diventi a tutti gli effetti un corpo di polizia e possa svolgerne i compiti in collegamento con le forze di Polizia
nazionali condividendone gli strumenti, (a partire dalla possibilità di accedere alle banche dati nazionali – l’archivio SDI ovvero il patrimonio informativo degli Schedari Informatici e le banche dati
del SISTRI). Ne consegue inoltre l’esigenza di modifiche dello status del CFR sul piano della formazione, dell’inquadramento giuridico, dell’autorità a cui deve rispondere (attualmente i regionali sono inquadrati contrattualmente in modo diverso rispetto ai colleghi delle forze di polizia a carattere nazionale), in modo da poter essere riconosciuti a pieno titolo come forze di polizia
(nell’ambito della Legge 121/81).
Nell’altra ipotesi è necessario che vengano ridefiniti i compiti dell’attuale CFR, nel senso di un ridimensionamento delle competenze che passerebbero all’Arma dei Carabinieri. In questo caso è auspicabile che gli operatori e le competenze maturate a livello locale siano salvaguardati e possano transitare nelle corrispondenti forze di polizia; i decreti legislativi che andranno a normare i corpi forestali regionali per ogni regione e provincia autonoma (per espressa previsione della legge
124/2015) dovrebbero prevedere una finestra tale da permettere esclusivamente al personale interessato, entro una scadenza determinata, di trasmigrare nell’Arma dei Carabinieri con tutte le
prerogative e le attribuzioni anche economiche e normative per essi fissate dalla norma.
Sarebbe inoltre necessario che l’organico di questo nuovo corpo venisse nel complesso potenziato e adeguatamente formato.
Nel primo caso andrebbe riformata da capo a piedi la L.R. 12/2002 sul CF VdA a partire dalla governance. Il Comandante dovrebbe avere precisi requisiti ed una competenza specifica in materie
giuridiche (laurea in giurisprudenza o scienze strategiche) e comunque provenire dal comparto sicurezza (ex ufficiale proveniente da altre forze di polizia).
Nel secondo caso sarebbe doveroso prevedere la possibilità, a domanda, di transitare nei CC a chi voglia mettersi a disposizione, per non disperdere un patrimonio di esperienze accumulate e di studi e raccolte dati effettuati.
Che si scelga l’una o l’altra strada, è importante creare le condizioni perché vengano svolte nel migliore dei modi le funzioni di tutela e controllo del territorio e della sicurezza alimentare, evitando delle duplicazioni o sovrapposizioni fra il corpo forestale e quello dei Carabinieri.
In effetti, le regioni a statuto speciale e le province autonome, tutte interessate dalla “sopravvivenza” dei corpi forestali locali, sono caratterizzate da un’elevata biodiversità, da una spiccata naturalità, da una abbondante presenza di zone ed ambiti protetti e di particolare pregio ambientale e, in parte, sono caratterizzate dalla presenza di più frontiere con l’estero. Per queste ragioni non parrebbe affatto illogico garantire un surplus di tutela che potrebbe essere garantito compiutamente da un potenziamento reale e da un effettivo riconoscimento in dignità professionale di tali corpi forestali e non solo dal mero mantenimento in vita, magari con organici destinati, complice la diminuzione delle
risorse economiche pubbliche causata dalla crisi, ad essere mantenuti fino all’esaurimento delle risorse umane o, peggio, ad essere reimpiegati in altri compiti meno gratificanti.