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Il commento di Legambiente al Convegno Dighe e territorio

(St.Vincent 11 ottobre 2022)

Bisogna programmare il tipo di sviluppo da adottare

A conclusione del convegno che Itcold con CVA e con Iren hanno tenuto a St. Vincent l’11 ottobre scorso, Legambiente, che è intervenuta all’incontro con la presenza fra gli oratori di Vanda Bonardo (rappresentante nazionale dell’Associazione), ritiene utile tirare le fila dei problemi emersi, anche alla luce delle dichiarazioni dei partecipanti istituzionali.

Iniziamo con l’osservare che, alla fine, tutti gli oratori hanno preso atto che in Valle d’Aosta non è più possibile realizzare delle grandi dighe, e non perché (come sostiene il presidente di CVA Argirò) la popolazione non le accetterebbe, ma semplicemente perché le condizioni territoriali e geografiche non lo permettono. In sostanza perché tutti i corsi d’acqua della Regione sono già sfruttati sia a scopo idroelettrico, sia a scopo irriguo, nell’intero loro percorso. I pochi corpi idrici ancora liberi da prelievi idroelettrici (ma non da quelli irrigui) si trovano nelle aree naturali protette (parchi e aree Natura 2000), e ci rammarica il fatto che il Dirigente regionale incaricato della tutela del territorio, l’ingegnere Rocco, “auspichi la riduzione o almeno la non prolificazione di tali aree” (La Stampa 13/10/2022).

E’ pur vero che la popolazione è sempre più sensibile al tema delle acque e insorge ogni qualvolta scopre che il proprio torrente è destinato a scorrere sottoterra, nelle condotte, per servire l’ennesima centralina. Magari qualcuno, come sostenuto da Argirò, lo fa postando su Facebook il suo disappunto, ma il più delle volte la protesta si manifesta raccogliendo centinaia di firme, come era successo a favore della salvaguardia del torrente Lys nel suo tratto iniziale (Cortlys), su cui ancora si presentano nuovi progetti ogni anno perché la Regione ritiene ancora valida una concessione del 2009 molto impattante e di bassissima produzione (proprio quegli impianti su piccole derivazioni che tutti gli oratori hanno riconosciuto come inutili e dannosi).

Se com’è noto siamo molto critici rispetto al piccolo idroelettrico, riteniamo necessario chiarire che i nuovi invasi, da tutti auspicati, non trovano necessariamente la nostra opposizione, soprattutto se parliamo di piccoli invasi a servizio dell’irriguo. Ricordiamo che, per tradizione, in passato ogni derivazione irrigua aveva a disposizione una o più vasche di trattenuta delle acque (denominate “piscine”) per conservare l’acqua necessaria nei momenti di maggiore esigenza. Questi bacini “d’antan” andrebbero ripristinati, se spariti, e usati a scopo idroelettrico solo in determinati casi legati a particolari condizioni ambientali. La cosa più importante, che giustamente è stata sottolineata da più intervenuti, è la necessità di programmare il tipo di sviluppo da adottare, partendo dai dati di realtà della situazione esistente. Proprio quei dati di realtà che non ci sembrano così conosciuti, almeno per quanto riguarda la Valle d’Aosta.

Relativamente all’artificializzazione dei corsi d’acqua presente in VDA fin dal 1500, dobbiamo anche dire che a noi non risulta che, fin da quell’epoca, i torrenti rimanessero in secca per tutta l’estate per asservire l’irrigazione. Ci risulta invece che durante tutta l’estate dell’anno in corso alcuni torrenti siano rimasti totalmente in secca, senza DMV, come ad esempio il torrente St. Barthelemy, venendo così addirittura a mancare l’acqua agli agricoltori e agli allevatori locali: sarebbe inoltre interessante e utile avere i dati della produzione delle 5 nuove centrali entrate in funzione che derivano le acque dallo stesso torrente.

Un ultimo appunto sui bacini, invocati dai conduttori degli impianti sciistici, a servizio dell’innevamento artificiale.

Ci sembra che di tutti gli usi (potabile, irriguo e a servizio dell’agricoltura e delle attività lavorative e umane, di produzione di energia) quello dell’innevamento sia l’ultimo in ordine di importanza, il meno indispensabile. Se, come purtroppo temiamo, l’acqua verrà sempre più a mancare e le temperature continueranno a salire come affermato da molti studi (tra questi ricordiamo i dati contenuti nel rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, agenzia dell’Onu, dal titolo “Stato dei servizi climatici 2022”, apparso sui media nei giorni scorsi e in cui si dichiara che, ad esempio a Cortina, tra 14 anni lo sci potrebbe essere impedito dalla neve bagnata), chi continua a puntare tutto solo sullo sci entrerà in crisi. L’economia delle località turistiche dovrà diversificare la propria offerta per sopravvivere: siamo certi che potrà farlo egregiamente se saprà puntare sulle attrattività turistiche e sugli sport diversi da quello dello sci. Ma attenzione: questo potrà avvenire se nel frattempo non si continuerà a compromettere il territorio, ma piuttosto si opererà indirizzando i nuovi investimenti pubblici a sostegno delle tante attività più compatibili che stanno nascendo nelle nostre montagne.

Una serata per la salvaguardia delle foreste

Associazioni e cittadini diventano protagonisti della tutela ambientale con il progetto MONGEFITOFOR.

Martedì 27 settembre 2022 ore 18-20 c/o la Sala Conferenze del CSV Paola Cattelino di via X. de Maistre 19, Aosta

MONGEFITOFOR (Linee Guida per il MONitoraggio e la Gestione delle Emergenze FITOsanitarie nelle FOReste delle Alpi centro-occidentali) è un progetto INTERREG finanziato dall’Unione Europea al quale cooperano istituzioni ed enti di ricerca italiani e svizzeri per monitorare lo stato di salute delle foreste e proporre strategie sostenibili per la loro gestione e salvaguardia. Il progetto ha come capofila la Struttura Corpo Forestale della Valle d’Aosta (IT), e come partner l’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) (IT), l’Istituto Federale di Ricerca per la Foresta, la Neve e il Paesaggio WSL (Birmensdorf) (CH), il Cantone Grigioni – Ufficio Foreste e Pericoli Naturali (CH), e il Cantone Ticino – Sezione Forestale (CH).

Nel corso della serata organizzata da Legambiente Valle d’Aosta, il Dr. Guglielmo Lione dell’Università degli Studi di Torino (DISAFA) coinvolgerà attivamente i membri delle associazioni ambientaliste e i cittadini nelle attività del progetto.

Nella prima parte della serata saranno illustrate quali siano le avversità che minacciano boschi e foreste in Valle d’Aosta e Svizzera e cosa stanno facendo Istituzioni ed Enti di ricerca per monitorarle e contenerle.

Nella seconda parte della serata associazioni e cittadini apprenderanno come diventare protagonisti della tutela delle foreste e sentinelle del bosco”grazie alla citizen science. I presenti apprenderanno a riconoscere e identificare i sintomi di alcune importanti malattie degli alberi causate da funghi patogeni(su frassino, castagno, e pino silvestre) e i danni causati da insetti nocivi (in particolare dalla processionaria su pino). I presenti impareranno inoltre come segnalare la presenza sul territorio di queste avversità grazie all’apposita app per smartphone, o da pc tramite il sito del progetto MONGEFITOFOR.

L’evento è organizzato da Legambiente Valle d’Aosta e condotto dall’Università degli Studi di Torino per conto del partenariato del progetto MONGEFITOFOR

Per news aggiornate sul progetto MONGEFITOFOR:

SITO: https://fitosanitario.regione.vda.it/progetto-mongefitofor

FACEBOOK: https://www.facebook.com/Mongefitofor-103015101617192/

INSTAGRAM: https://instagram.com/mongefitofor?igshid=1f0k8nykdbkwl

YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCeafnk1hcccn8Vlm4wqFvSg

aosta Pride presenta le Pride weeks: due settimane di cultura e spettacoli all’insegna dell’arcobaleno

Comunicato stampa del Comitato Aosta Prtide.

Teatro, musica, cinema, incontri, arte, libri: le Pride Weeks del primo Aosta Pride coloreranno Aosta e dintorni per 2 settimane ricche di eventi.

Si parte lunedì 26 settembre al Théâtre de la Ville con LaLa McCallan: una Diva en travesti che canta dal vivo su una estensione vocale di oltre tre ottave e ripercorrerà con il suo show “Viva la diva – Pride Edition” la storia della musica dagli anni 50 ad oggi.

Martedì 27 settembre e mercoledì 5 ottobre, due serate di cortometraggi a tema Queer: la prima in collaborazione con il Festival Orlando di Bergamo, la seconda con lo Slash di Vienna.

Il 28 settembre incontreremo don Paolo Scquizzato, Alessandra Gastaldi dell’associazione Cammini di speranza per parlare del delicato tema del rapporto tra religione e comunità lgbtqia+, per poi tornare al cinema giovedì 29, con la proiezione della pellicola “Pride”, seguita da un dibattito sui diritti civili e sociali, alla Biblioteca Ida Desandré, in viale Europa.

Il 30 settembre un’intera giornata dedicata al tango al Pezzoli di Gressan: si inizia nel pomeriggio con un workshop di tango Queer aperto a tuttə le persone, anche senza esperienza pregressa, per proseguire in serata con “La Reversa”, la milonga di tango Queer organizzata in collaborazione con Esclà tango di Bologna.

Sabato 1 settembre la drag queen Kyoko Bijoux animerà il laboratorio per bambinə e ragazzə “La principessa racconta”, per raccontare, attraverso la saggezza popolare della favola, il tema dell’identità di genere.

Sempre il 1 ottobre arriverà uno degli ospiti più attesi di questa rassegna: al Théâtre de la Ville arriverà il tour italiano di Pierluca Mariti (@Piuttosto_che su Instagram). L’astro nascente della comicità social racconterà qualcosa di sé con una serie di letture dal titolo “Ho fatto il classico”: una lettura antologica, ironica e dissacrante, dei grandi classici sempre presenti nei programmi scolastici italiani in cui in molti potranno riconoscersi.

Domenica 2 sarà la volta del teatro, con il workshop della compagnia aostana Palinodie, che esplorerà la drammaturgia teatrale queer.

Lunedì 3 presenteremo il libro “Come l’aria in un abbraccio” di Pier Luigi Gallucci. L’autore, psicologo psicoterapeuta, con la collaborazione dell’associazione Agedo di Torino, compone un vademecum ragionato per aiutare genitori e famiglie ad affrontare il coming out, trovare informazioni chiare e risposte concrete alle domande più frequenti sui temi degli orientamenti affettivi, sessuali e identità di genere.

Martedì 4 l’artista Leonardo Sinopoli farà riflettere il pubblico con la sua potente performance “Say their names”: una impattante e struggente performance che onora le vite delle persone transgender uccise.

Giovedì 6 l’UniVda, che ha anche patrocinato l’intera rassegna di Aosta Pride, ospiterà l’incontro con la professoressa Chiara Bertone, Associata di sociologia all’Università del Piemonte Orientale, per parlare della storia dei diritti della comunità queer, con l’introduzione della rettrice di UniVda Maria Grazia Monaci e La Consigliera di parità Katya Foletto come moderatrice. L’incontro sarà l’occasione per ricordare due importanti figure della storia queer valdostana: Romeo Henriet e André Zanotto, alla presenza di sua nipote Elisa.

Venerdì 7 si svolgeranno gli ultimi due eventi che precedono la grande parata dell’8 ottobre.

Il primo è la presentazione del libro “La prima volta che mi hanno detto fro***” con l’autore Aldo Mastellone (famoso su Instagram come @solodallamente): una raccolta di esperienze di varie persone per affrontare senza giri di parole il pesante tema del bullismo e delle discriminazioni.

In serata invece arriverà la star di Aosta Pride 2022: Vladimir Luxuria presenterà alla Cittadella dei Giovani il suo monologo “Stasera ve le canto”, una stand-up comedy in piedi sui tacchi che demolisce luoghi comuni sulla transessualità e l’ideologia gender. Il tutto condito da brani musicali eseguiti dal vivo spaziando da Manu Chao a De André.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito. Alcuni richiedono la prenotazione, che è già possibile al link https://www.aostapride.it/il-programma/

Questo programma è possibile grazie al supporto del Comune di Aosta, oltre che di tutte le persone e aziende che hanno contribuito alla raccolta fondi lanciata dal Comitato Aosta Pride, e ancora in corso.

Inoltre Adava ha lanciato l’iniziativa “Proud welcome”, con sconti e convenzioni per chi prenoterà un soggiorno durante il weekend della parata: https://www.aostapride.it/convenzione-hotel/

Aosta Pride è patrocinato dal Comune di Aosta, dal Celva e dall’Università della Valle d’Aosta.

AOSTA PRIDE SI TERRA’ L’8 OTTOBRE 2022

COMUNICATO DEL COMITATO AOSTA PRIDE, CUI ANCHE LEGAMBIENTE VDA ADERISCE.

Come già trapelato nei giorni scorsi, a seguito della caduta del governo e della conseguent e indizione delle Elezioni politiche del 25 settembre prossimo, il ComitatoAosta Pride è stato costretto a rivedere la programmazione dell’evento inizialmente previsto per sabato 24 settembre.


Non è infatti possibile né tantomeno opportuno celebrare il Pride nella giornata di silenzio elettorale, durante la quale sono  vietate manifestazioni pubbliche e qualsiasi forma di azione che possa in qualsivoglia maniera influenza l’elettorato. Le regole della democrazia vanno inderogabilmente rispettate.


Ogni pride porta con sé importanti rivendicazioni politiche (nel senso alto ed etimologico del termine) e sociali, che sarebbero passate in secondo piano, dietro a polemiche prevedibili.


«Dopo lo shock iniziale, non ci siamo arresə e abbiamo vagliato attentamente, in sinergia con il Comune di Aosta e le autorità di pubblica sicurezza, tutte le alternative possibili e possiamo garantirvi che non è stato semplice riuscire a incastrare la nuova collocazione rispetto a tutto il calendario già definito delle iniziative culturali, sportive della città.» dichiara Giulio Gasperini, presidente di Arcigay Valle d’Aosta Queer Vda.

La nuova data individuata per la parata è sabato 8 ottobre 2022, per un “Aosta autumn Pride” dalla collocazione insolita, ma con il chiaro obiettivo di far brillare i colori della comunità queer anche in autunno.

«Sappiamo che è una data del tutto inusuale, – prosegue Gasperini – ma abbiamo scelto di prenderci questo rischio, perché Aosta e la Regione tutta non possono più aspettare. I riscontri di queste ultime settimane, gli attestati di gratitudine e di vicinanza che stiamo continuando a ricevere e il bisogno di questo traguardo che leggiamo negli occhi delle
persone ci impongono il coraggio e la determinazione necessariə per portare a compimento il primo Pride della Valle d’Aosta senza ulteriori slittamenti. Ci auguriamo, nonostante gli inconvenienti, una partecipazione numerosa, anche dalle regioni vicine, affinché Aosta, e tutta la Valle, diventino dei luoghi di rivendicazione dei diritti e della visibilità della comunità LGBTQIA+ e di chi la sostiene.»

Nelle prossime settimane continuerà, in collaborazione col Comune, la programmazione degli eventi culturali, che animeranno l’autunno aostano, tra musica, teatro, cultura e divertimento.

SPECULAZIONI ELETTORALI A DANNO DELLA ELETTRIFICAZIONE

Pubblichiamo il comunicati stampa del Comitato LA VALLE D’AOSTA RIPARTE, di cui siamo componenti, sulla vicenda dell’opposizione del Comune di Ivrea al progetto di elettrificazione della ferrovia.

E’ legittimo che ci siano dei cittadini ad Ivrea che si preoccupano per i disagi sulla circolazione stradale che deriverebbero dai cantieri per l’elettrifcazione del tratto ferroviario in galleria in uscita dalla città. E’ di conseguenza comprensibile che in Consiglio comunale di Ivrea lo scorso 1° agosto tutti i gruppi consiliari, dalla Lega ed il centrodestra che esprime il Sindaco alla minoranza del Pd e del M5Stelle, si siano espressi per ricercare possibili alternative all’ampliamento della galleria o comunque di limitare il disagio ed i tempi dei cantieri.

Quello che non è accettabile è che il Sindaco di Ivrea, accompagnato da parlamentari del Pd, vada al Ministero delle Infrastrutture a proporre di non elettrificare il tratto di un chilometro in galleria. E’ una proposta assurda, si elettrificherebbero 79 chilometri, ma non il chilometro in uscita dalla città con la conseguenza di dover usare da Ivrea ad Aosta treni costruiti appositamente e non l’intero complesso dei treni che circolano sulla rete nazionale. Non si possono usare 110 milioni di euro di finanziamenti europei per un simile aborto. Non si può mettere in discussione un progetto di grande valenza strategica per strizzare l’occhio ad un pugno di elettori.

Giusto ridurre i tempi dei cantieri che possono produrre disagi sulla viabilità, giusto prevedere alcune compensazioni per la città di Ivrea. Ma l’elettrificazione va realizzata per tutti gli 80 chilometri del percorso. Altrimenti non si potrà considerare una linea elettrificata

Oltretutto quella del Sindaco e di chi lo ha accompagnato a Roma è una proposta dannosa anche per l’utenza canavesana, perchè significherebbe non poter far viaggiare da Aosta a Torino treni elettrici capienti in grado di servire tutta l’utenza ferroviaria, anche quella canavesana, una utenza in crescita che ha bisogno di un buon servizio e non di treni particolari, con batterie a bordo, costosi, limitati nel numero e poco capienti.

E’ ora che la Regione Valle d’Aosta dia un segnale di vita e faccia sentire la voce della comunità valdostana. Ivrea è collegata con la rete della trazione elettrica dal 2006, per la Valle d’Aosta questa è l’occasione buona o sarà per sempre destinata alla marginalità rispetto all’intera rete ferroviaria italiana.