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TORNA IL CENSIMENTO DEI LUOGHI DEL CUORE DEL F.A.I. :SOSTENIAMO I LUOGHI MINACCIATI DELLA NOSTRA REGIONE!

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Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta invita tutti a partecipare al censimento 2016 del Luoghi del Cuore, promosso dal F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano). Fino  al 30 novembre sarà possibile votare sul sito dell’Associazione, scegliendo anche più di un luogo candidato o proponendone uno di propria iniziativa. Ecco il link, basta registrarsi e seguire le istruzioni : http://iluoghidelcuore.it/censimento-annuale

Anche in questa ottava edizione molte sono le candidature che stanno a cuore alla nostra Associazione :il Vallone di San Grato ad Issime(di cui pubblichiamo la locandina promozionale), ma anche la ferrovia Aosta-Pré Saint Didier, la Strada Romana delle Gallie, l’Alpe Cortlys a Gressoney-la-Trinité e molti altri ancora.

Partecipiamo, cerchiamo di tutelare anche in questo modo i nostri luoghi del cuore!

 

ALPE CORTLYS : SOSTIENI LA PETIZIONE ONLINE!

Continua la nostra battaglia per salvare l’Alpe Cortlys (Gressoney-la-Trinité). Sosteniamo con forza la petizione lanciata dal  “COMITATO PER LA SALVAGUARDIA E LA TUTELA DI CORTLYS”!

Firma anche tu a questo link:

https://secure.avaaz.org/it/petition/Al_Ministro_dellAmbiente_Salviamo_lanfiteatro_morenico_di_Cortlys_Gressoney/?launch

Leggi la lettera appello del Comitato, che riportiamo qui integralmente

Cari amici,

ci aiutate a salvare l’Alpe Cortlys, uno dei paesaggi più belli delle nostre Alpi, un ambiente fragile e maestoso che appartiene a tutti noi?Con lo scioglimento della neve, potrebbe essere definitivamente aperto il cantiere per la costruzione della centrale idroelettrica di Cortlys. Per un vantaggio economico privato la società The Power Company rischia di compromettere per sempre un bene ambientale e paesaggistico insostituibile.

 

 

PESTICIDI LE ASSOCIAZIONI SCRIVONO ALLA REGIONE : APPLICATE IL PIANO NAZIONALE PER LA RIDUZIONE

Pubblichiamo integralmente la lettera che abbiamo inviato alla Regione, ancora inadempiente nell’applicazione del Piano Nazionale per l’utilizzo sostenibile del prodotti fitosanitari. La lettera, oltre che da Legambiente VDA è stata sottoscritta da: ISDE-Medici per l’ambiente VDA, V.I.O.L.A., Associazione Scuole di Pace VDA, GAS ARCI, Vallevirtuosa, L’Agrou, Associazione Cibo e Salute VDA, Associazione Agricoltura Biologica e Biodinamica VDAfern-549378_960_720

 

UTILIZZO DI FITOFARMACI E PESTICIDI NELLA REGIONE VALLE D’AOSTA

– vista la Direttiva Europea 2009/128/CE che fornisce delle prescrizioni sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari;

– visto che con la Legge Regionale Europea del marzo 2015 il Consiglio Regionale della Valle d’Aosta ha demandato alla Giunta il compito di disciplinare l’uso dei prodotti fitosanitari, nel rispetto del D.Lgs. n.150 del 2012 e ai sensi del PAN (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), di cui al Decreto Interministeriale del 22/1/2014;

– visto l’appello che molte associazioni ambientali ed agricole hanno promosso a livello nazionale ed europeo per chiedere che venga proibito il pesticida Glifosate in quanto le ricerche in campo medico ne stanno dimostrando la pericolosità per la salute umana e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato questa sostanza come “probabile cancerogena per l’uomo”;

– considerato che il Clorpirifos, sostanza consigliata ufficialmente per la lotta obbligatoria alla flavescenza dorata della vite, nonché autorizzata nel disciplinare di difesa integrata per molte altre colture, può avere effetti drammatici sullo sviluppo infantile e, con ogni probabilità, è una causa di alterazione del sistema endocrino e, negli adulti, di patologie quali i tumori al polmone e al retto, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e altre neuropatie, oltre che di deficit cognitivi;

– considerato che in Valle d’Aosta durante la primavera del 2015 è stato documentato un uso pesante di diserbanti sia lungo la ferrovia, sia in molti vigneti e frutteti e considerato che il Glifosate è uno dei pesticidi più usati;

– considerato che a breve riprenderanno i trattamenti fitosanitari per la stagione 2016, senza che ne siano state regolamentate le modalità, come prescritto dal PAN;

SI CHIEDE al Presidente della Giunta, all’Assessore all’Agricoltura e all’intera Giunta
di voler regolamentare quanto prima l’uso dei pesticidi e dei fitofarmaci nella Regione;

SI CHIEDE che il Piano di Azione Nazionale venga applicato in modo rigoroso e nel massimo rispetto del principio di precauzione, a tutela della salute degli agricoltori e degli abitanti, disincentivando l’utilizzo dei prodotti individuati come a rischio..CONSEGNATA ALLA REGIONE LA LETTERA SUI PE
Legambiente Valle d’Aosta

I furbetti dell’idroelettrico non restino impuniti

PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE LA LETTERA CHE ABBIAMO INVIATO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA, ALL’ASSESSORE BACCEGA E AI MINISTRI GUIDI E GALLETTI.

Con la presente, la scrivente Associazione:

– Ricordato che, da oltre un anno, sono state avviate delle indagini nei confronti delle imprese che operano in valle d’Aosta nella produzione di energia idroelettrica, in quanto è stato verificato che molte di loro hanno prelevato per anni una quantità di acqua maggiore rispetto a quanto concessionato;

– considerato che il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e la Magistratura stanno provvedendo ad indagare e ad intervenire (ciascuno per le proprie competenze) sulla situazione di diffusa e persistente illegalità nel campo della produzione idroelettrica in Valle d’Aosta: superamenti nei limiti di potenza, prelievi maggiori rispetto a quanto concessionato, mancato rispetto del Deflusso Minimo Vitale (i prelievi illeciti hanno interessato 10 dei 14 impianti controllati, di cui uno addirittura sprovvisto di titolo concessorio), in forma prolungata e recidiva; nel frattempo, l’Ufficio delle Dogane di Aosta ha scoperto un’evasione di accisa milionaria;

– richiamato il dibattito svoltosi in Consiglio Regionale e, in particolare, il comunicato stampa del 9 marzo scorso con cui l’Assessore alle opere pubbliche e difesa del suolo, Mauro Baccega, dichiarava che “gli interessi della Regione sono già tutelati nella misura in cui sono stati recuperati i canoni ed i sovra canoni dovuti e sono state elevate le sanzioni previste per legge”, senza peraltro chiarire con quali modalità e in quale entità le stesse siano state applicate;

– considerato che la Regione è tenuta ad applicare, nei confronti delle imprese responsabili di illegalità, le sanzioni di cui al Regio Decreto n.1775 del 1933 e ricordato che con la Delibera di Giunta Regionale n. 1436 del 2015 era stato individuato, in applicazione del R.D., un impianto sanzionatorio molto dettagliato e complesso, che è stato però stralciato di recente (con DGR n.189/2016), per dar seguito ad una protesta di Assorinnovabili, associazione dei produttori;

– considerato che i canoni e sovra canoni applicati dalla Regione valle d’Aosta sono tra i più bassi in Italia e visto che le sanzioni, previste dal Regio Decreto, sono inadeguate ai tempi e all’enorme sviluppo conseguito dall’idroelettrico e che quindi, allo stato attuale, l’esiguità delle sanzioni rende convenienti le condotte illegali;

– visto che le imprese del settore, oltre a fare business ed arricchirsi con i certificati verdi, in molti casi abusano dei loro diritti e prelevano più acqua del dovuto, per aumentare illecitamente i loro profitti, con grave danno ambientale ed erariale a scapito di un bene comune come l’acqua pubblica,

conseguendo dei profitti illeciti anche milionari;

– considerato che i cittadini valdostani non solo vengono privati di una loro risorsa paesaggistica importante, quali sono i torrenti (impoveriti se non privati delle proprie acque), ma subiscono anche la beffa di finanziare lo scempio;

– avendo denunciato in passato la grave insufficienza dei controlli dell’amministrazione regionale sulla progettazione, realizzazione e gestione delle centrali idroelettriche;

chiede:

al Presidente della Regione, Augusto Rollandin:

di voler garantire che vengano adeguatamente sanzionate le imprese che per anni hanno utilizzato illecitamente le acque pubbliche della Regione, applicando le penalità previste dall’art.17 del Regio Decreto, che prevedono anche la revoca della concessione nei casi più gravi, e recuperando alle casse pubbliche il maltolto;

di voler rivedere le tariffe dei canoni e sovra canoni da applicarsi in relazione alle concessioni ad uso idroelettrico, al fine di colmare il divario fra i profitti delle imprese e le entrate pubbliche derivanti dalla produzione delle energie rinnovabili, al momento decisamente squilibrate in favore dei privati;

di voler individuare i siti non idonei all’installazione di impianti idroelettrici, così come previsto dal Decreto Legislativo n.387/2003, a tutela delle bellezze paesaggistiche e naturali;

al Ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, di voler provvedere ad aggiornare le norme relative alle sanzioni nel campo delle concessioni idriche, tenuto conto che l’impianto sanzionatorio è vecchio e inadeguato ai tempi (Regio Decreto del 1933, mentre la contestazione di Assorinnovabili si fonda sul Regio Decreto n.1285 del 1920); norme che richiedono di essere adeguate alla situazione che si è venuta a creare con lo sviluppo enorme conseguito dal settore dell’idroelettrico, a seguito delle incentivazioni introdotte;

al Ministro per l’Ambiente, Gian Luca Galletti, di voler fornire alle Regioni delle indicazioni più incisive e vincolanti per quanto riguarda il rispetto dei corsi d’acqua e l’individuazione dei siti non idonei, così come previsto dal Codice per la Tutela del Paesaggio (D.Lgs.n.42/2004), dalla Costituzione, e dalla Direttiva 2000/60/CE. Chiediamo che siano maggiormente tutelati il paesaggio e la biodiversità e che la natura e il clima non abbiano a subire conseguenze dall’impoverimento delle acque superficiali e delle falde acquifere. Ricordiamo che tutelare il paesaggio e la natura, per una regione montana che vive di turismo, significa anche tutelare maggiormente gli interessi e le economie delle popolazioni interessate.

Le zone umide da salvaguardare

Siamo in vacanza in Valtournenche, come sempre negli ultimi 8 anni.

Una valle certo pesantemente sfruttata, ma ancora con scorci maestosi e angoli di vera bellezza alpina.

Con la famiglia proviamo un nuovo sentiero. Dopo aver fatto l’8 da Perrères a Promoron (un largo sentiero in piano, un classico per le famiglie), saliamo invece che verso la diga di Cignana, verso l’Alpe Cortina lungo il n˚ 2. Magico sentiero nel bosco, fino a una terrazza con vista sulla valle. Qui 4/5 laghetti o zone umide sarebbero un delizioso completamento di una superba passeggiata se non fosse che tutto è prosciugato. Decine di minuscole ranocchie cercano rifugio in 3 dita d’acqua. Nonostante l’arsura la vita brulica nelle minuscole pozze rimaste. Pochi metri più in su le malghe dell’Alpe Cortina drenano evidentemente tutta l’acqua disponibile.

Vado a curiosare.

Come al solito un caos di tubi di plastica nera, molti tagliati e abbandonati, in un generale senso di disordine e abbandono. L’acqua comunque va altrove. Nessuno ignora ormai quanto importanti siano le zone umide, e quanto rare siano in particolare quelle di montagna. L’acqua qui abbonda ovunque ed è utilizzata per tutto. Certo serve all’agricoltura. Ma con poca attenzione in più potrebbe essere anche di supporto alla biodiversità, un bene inestimabile, un valore culturale e un’attrazione turistica.