CAMPO SCUOLA ETTORE TESOLIN: CHI HA VOLUTO LE 8 CORSIE?

In risposta ai nostri dubbi sugli imminenti lavori di rifacimento della pista di atletica del Campo Ettore Tesolin e sull’opportunità di mantenere in vita gli alberi esistenti, l’assessore del Comune di Aosta Corrado Cometto ha risposto con franchezza.

Di sicuro Legambiente concorda sul fatto che era certamente ora di mettere mano all’impianto sportivo, ormai in stato di avanzato disfacimento.

Ma se la struttura per l’atletica non aveva mire di omologazione internazionale, ripetiamo la domanda: perchè ampliare la pista da 6 a 8 corsie visto che per l’omologazione per gare nazionali 6 corsie sono più che sufficienti? E’ stata fatta una programmazione di eventi nazionali per i prossimi anni tale da richiedere 8 corsie? Da chi? Dove è visionabile questa programmazione?

E’ progettato il rifacimento degli spogliatoi per poter soddisfare grandi numeri di atleti nonché di altri servizi annessi quali l’ampliamento delle tribune, lo spostamento o rifacimento della struttura dei giudici di gara, senza i quali il nuovo impianto mancherebbe di ogni l’appetibilità?

Da tanti anni le società sportive aspettavano il rifacimento delle piste e delle pedane: magari siamo male informati, ma mai ci risulta di aver sentito esprimere dai fruitori la necessità di ampliare l’impianto.

L’assessore parla poi di decisione sofferta in relazione all’abbattimento di tutta l’alberata che costeggia il campo di atletica, unico respiro d’ombra in una zona dove polvere e asfalto garantiscono picchi di calore e di squallore suburbano.

Perché allora non soffrire di meno e progettare meglio e in maniera più sostenibile? Il basamento della pista è stato deformato in alcuni punti da radici di alberi, ma la superficie della pista e delle pedane è comunque distrutta dall’usura e dal tempo: in ogni caso sarebbe stata da rifare. E’ proprio necessario sacrificare un elemento di bellezza e salubrità?

Infine: se il sacrificio di tutto il verde presente nell’area è proprio indispensabile, ricordiamo quanto meno che fino alla fine dell’estate e del periodo di nidificazione la legge nazionale 157/92 vieta di potare e tagliare gli alberi. Sarebbe però ora di accantonare un’ormai vecchia mentalità edificatoria a favore di pratiche più rispettose dell’ambiente e proprio di quella salute che lo sport è vocato a promuovere.