MOTIVAZIONE : per la scelta di investire sulla ristrutturazione degli impianti di risalita del Col de Joux, da tempo sottoutilizzati a causa del cambiamento climatico.
DESCRIZIONE : Molte persone conoscono Saint-Vincent come la “Riviera delle Alpi”, nota meta turistica della Valle d’Aosta. Pochi però sanno che al Col de Joux, la frazione più alta di questo Comune, è stata operativa fino al 2018 una piccola stazione sciistica.
Si tratta di due impianti (una seggiovia biposto e uno skilift a piattello) che partono da 1640 m.slm. La seggiovia raggiunge la quota più alta, 1957 m.slm.
Il piccolo comprensorio, che attraeva soprattutto famiglie e scuole di sci locali, a partire dal 2009 ha risentito fortemente del cambiamento climatico, ritardando spesso l’apertura di stagione per carenza di neve e
diminuendo progressivamente i giorni di esercizio. Anche il ricorso all’innevamento artificiale è stato spesso reso impossibile dalle temperature troppo elevate.
Di fronte a questa situazione sarebbe stato naturale cercare di imboccare una strada diversa per mantenere viva e attrattiva la piccola località turistica. Le possibilità offerte dal Col de Joux sia in estate che in inverno sono infatti molteplici: i versanti dolci e boscosi, le balconate panoramiche sulla vallata centrale, la pace e la tranquillità di questo luogo sono elementi che potrebbero essere valorizzati per costruire un’offerta ampia di turismo sostenibile, sia escursionistico sia per famiglie.
Ma le scelte sono state diverse, purtroppo, anche se, con il passare degli anni, innevamento e giorni di apertura degli impianti hanno continuato a calare.
Nel 2014, il Comune, proprietario degli impianti, ha deciso di abbattere circa 1000 piante per allargare unapista esistente e realizzarne una nuova con l’intento di omologarla per gare di sci. Gli alberi sono stati abbattuti, nonostante l’opposizione di molti cittadini e del locale Circolo di Legambiente, ma il declino della stazione è inesorabilmente continuato.
Nel 2018, il Comune ha sospeso l’utilizzo degli impianti, ed ha commissionato uno studio per capire se fosse economicamente sensato e sostenibile effettuare i non più rinviabili lavori di revisione degli impianti di risalita. Gli esiti di questa analisi, che ha richiesto circa due anni, restituiscono un quadro inequivocabile: il comprensorio non si regge da sé, non offre garanzie di poter lavorare con continuità a causa della sua bassa quota e può sopravvivere (in passivo) soltanto con sovvenzioni pubbliche. Inoltre lo studio esplicita che la sua attività,
a causa della elevata distanza dal capoluogo, influisce in minima parte sull’offerta turistica di Saint-Vincent.
Ciononostante, dopo due anni e mezzo di discussioni e tentativi (poco convinti) di diversificare l’offerta, il Comune ha recentemente deciso di stanziare 655.000 euro per la revisione degli impianti. Contestualmente,
ha presentato domanda al Servizio Infrastrutture Funiviarie della Regione per ottenere un finanziamento (la Giunta regionale ha di recente presentato un disegno di legge con il quale si destinano alle piccole stazioni sciistiche 25 milioni di euro annui).
Un vero e proprio accanimento terapeutico, dunque. Soldi pubblici che rischiano di essere sprecati per ristrutturare impianti di risalita che non potranno funzionare.